Centro di Studio sul Folklore Piceno
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TORRONE DI FICHI

 

Descrizione:
Il torrone di fichi varia nell'aspetto e nel nome a seconda della forma in cui viene realizzato: panetto = parallelepipedo (cm 6 x 12 x 2,5 circa); salame = cilindro (l = 20 cm, diametro 5 cm circa); cuore = piccolo cuore (cm 10 x 10 x 2,5 circa); bacio della vergine = pralina di fichi e mandorle con aggiunta di liquore aromatico, anche in versione glassata al cioccolato. I fichi aperti ed affiancati tra loro costituiscono l'involucro per la farcitura interna di mandorle tostate e cedro candito, arricchita, a seconda dei gusti, con cacao, menta, cannella, vaniglia, arancio candito. Il prodotto risulta morbido e friabile, viene preparato a partire dalla fine di settembre, il colore esterno è determinato dalla varietà di fichi utilizzati (solitamente si usano fichi bianchi).

I fichi essiccati vengono tagliati ed allargati a forma di otto, vengono poi sistemati uno affianco dell'altro in una piccola forma rettangolare in legno detta "coscena". Realizzati così il fondo ed i fianchi si procede alla farcitura interna con mandorle, cedro ed aromi vari. Si passa successivamente alla chiusura della camicia, cioè della base con un ulteriore strato di fichi. Completata la forma viene eseguita una prima pressatura del dolce con il coperchio della "coscena". Il panetto così composto viene lasciato ad asciugare per alcuni giorni. Una volta asciugato viene nuovamente riposizionato nella forma e pressato con un torchietto a mano. Ultimata la pressatura il dolce viene impacchettato con carta per alimenti e confezionato. La lavorazione avviene nel periodo autunno-invernale.

In un articolo dell'Eco del Tronto del 2 dicembre del 1877 venne elogiata una fabbrica di Monsampolo produttrice dello "squisito torrone dei fichi".